La famiglia: luogo dell’incontro

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Carissimi,

vi invitiamo alla giornata di spiritualità promossa dal Consultorio  Diocesano

Famiglia nuova”, a Monteruscello presso l’Istituto Apostolico San Paolo

sito alle spalle della Concattedrale San Paolo  in via Corrado Alvaro n° 9:

A Monteruscello Domenica 11 Settembre alle ore 9.30

Il tema dell’incontro sarà:

“La famiglia: luogo dell’incontro”

Nota bene: Come nell’ultimo incontro, avremo la Santa Messa nella prima mattinata, per cui vi invitiamo ad essere puntuali per non incontrare difficoltà nel rispettare i tempi necessari alla riflessione, al lavoro in coppia e in gruppo.

Ci incontreremo alle 9.30  per incominciare con la Santa Messa e subito dopo  alla luce della Parola di Dio affronteremo con le coppie presenti la riflessione sulla tema della giornata.

Daremo al nostro incontro un ritmo un po’ diverso dalle altre volte, svolgendo una dinamica in coppia e in gruppo che impegnerà tutti in una profonda e attenta introspezione.

Vivremo il pranzo come condivisione.

[Invitiamo, perciò, ciascuna coppia a provvedere portando qualcosa da mangiare per condividerlo con gli altri come agape fraterna].

Dopo pranzo continueremo il lavoro in gruppo, per giungere insieme ad una lettura che coinvolga la nostra vita familiare.

Il termine è previsto per le 17.30

Pozzuoli 22/08/2005                         L’equipe del consultorio

La famiglia:luogo dell’incontro

«Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perchè siano una cosa sola come noi.» [Gv 17, 11]

Essere custodi della vita.
Essere nelle nostre case, gli artefici dell’unità.
Poter promuovere nelle nostre famiglie, un buon livello di comunicazione.
Poter vivere, nelle nostre realtà familiari, relazioni autentiche, intense che sappiano aiutare ad esprimersi tutti i componenti della famiglia, dai più piccoli ai più grandi.
Essere capaci di incontrarsi.
Troppo spesso, purtroppo, tutto questo risulta difficile da attuarsi nelle nostre case per svariati motivi.
Ci sono ritmi di vita che certo non favoriscono l’incontro innanzitutto nella coppia e poi anche con i figli, i nonni, i parenti in genere.
Le occasioni che si presentano, troppo spesso, si vanificano perché siamo totalmente  impreparati all’incontro; ci affidiamo all’improvvisazione, all’estemporaneità e diventa estremamente complicato condurre un dialogo a più voci e diventa difficile non portarlo a conseguenze, a volte, disastrose.
Ci sono, poi, eventi che richiedono la maturità delle persone che compongono la famiglia per un equilibrato controllo della situazione. Ed in questo caso la faccenda si complica ulteriormente, perché, in genere, manca una visione unitaria, a fondamento dell’incontro, capace di coagulare le varie personalità e far giungere ad un sereno accordo e ad un programmato intervento. Più facilmente, si giunge ad una conflittualità più o meno manifesta, dove si cumulano rabbia, risentimento.
La conflittualità viene vissuta in modo negativo, come se le relazioni non passassero attraverso l’esperienza del conflitto, della divergenza di opinioni, della difformità di intendere la realtà.
Le espressioni che possono, in qualche modo, tradurre tale impreparazione all’incontro, sono:
“ Non voglio problemi ! ” oppure “ In questa casa ci sono solo problemi ! ”
Abbiamo bisogno di recuperare nelle nostre famiglie gli spazi necessari per poterci incontrare in un clima sereno e costruttivo, dove è possibile avere contatto tra persone con tutto il loro bagaglio di umana consistenza, dove c’è posto per la fragilità, per il limite ed anche per la fattiva collaborazione.
Abbiamo bisogno di porre a fondamento delle nostre case quella caratteristica che rende unica la famiglia: l’amore.
Tutto ciò viene dato per scontato e, quindi, poco curato.
Nella genuina esperienza cristiana dice M. Scheler:
“l’amore si rivela proprio nel fatto che il nobile si abbassa all’ignobile,il sano all’ammalato il ricco al povero, il bello al brutto, il buono e santo al cattivo e al volgare, il Messia ai pubblicani e ai peccatori; e questo senza la paura antica di perdere, facendo ciò, e di diventare meno nobile, ma nella più strana convinzione di guadagnare l’eccelso, di divenire simile a Dio, proprio nell’esecuzione di questo umiliarsi, di questo scendere, di questo perdersi “.

Parliamone  insieme Domenica 11 Settembre.
Vi aspettiamo

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