Incontrarsi nella diversità
Carissimi,
vi invitiamo alla giornata di spiritualità da vivere insieme come coppie cristiane a Monteruscello presso l’Istituto Apostolico San Paolo sito nei locali attigui alla Concattedrale San Paolo in via Corrado Alvaro n° 9:
Domenica 7 Marzo alle ore 9.30
Il tema dell’incontro sarà:
“Incontrarsi nella diversità”
Vogliamo aiutarci e lasciarci aiutare prima di tutto dalla Parola di Dio e poi dalle scienze umane a cogliere quanto sia “cosa molto buona” l’essere in due a vivere il progetto d’amore, nel pieno rispetto delle caratteristiche personali sia dell’uomo che della donna.
Ci incontreremo alle 9.30 per pregare insieme e riflettere sulla Parola di Dio, che introdurrà la tematica da affrontare.
Celebreremo l’Eucarestia prima del pranzo, che vivremo come condivisione.
[Invitiamo, perciò, ciascuna coppia a provvedere portando qualcosa da consumare insieme agli altri come agape fraterna].
L’esperienza in gruppo sarà di aiuto per giungere ad una revisione dei vissuti personali e ad una visione costruttiva del nostro essere coppie e famiglie cristiane.
Guarderemo in maniera operativa gli aspetti posti in evidenza nel corso della riflessione fatta nei gruppi per poi insieme tracciare alcuni possibili itinerari da vivere nelle nostre famiglie.
Il termine è previsto per le 18.30
Pozzuoli 12/2/2004 L’équipe del consultorio
“Incontrarsi nella diversità”
Importante è stabilire in che cosa consista la differenza fra femminile e maschile, per indagare in quale modo la vita dell’uno e dell’altra si debba svolgere nell’ambito della relazione coniugale.
La differenza è da sostenere accanto all’insistenza sull’unità specifica dell’essere umano; infatti la donna e l’uomo sono esseri umani e in ciò consiste la loro uguaglianza, ma sono anche diversi nel senso che :”non solo il corpo è strutturato in modo diverso, non sono differenti solo alcune funzioni fisiologiche particolari, ma tutta la vita del corpo è diversa, il rapporto dell’anima col corpo è differente, e nell’anima stessa è diverso il rapporto dello spirito alla sensibilità, come rapporto delle potenze spirituali tra loro”[da Edith Stein ].
Tale diversità se non viene vissuta come ricchezza, diventa nella coppia fonte di conflitto, di sopraffazione, offuscandone l’armonia, la parità.
Si tende a stabilire il dominio dell’uno sull’altra.
La coppia si perde di vista; non s’impegna nel quotidiano per armonizzare la diversa sensibilità, ma instaura, molte volte, un rapporto di competizione per dimostrare chi sia più forte. Anziché un rapporto di complementarità, si viene a realizzare un gioco perverso per dimostrare all’altro di essere migliore, superiore.
Si scade così in una relazione falsata, dove ognuno tende a nascondersi agli occhi dell’altro.
Le proprie debolezze vengono volutamente occultate per non offrire all’altro occasioni per farlo esprimere con espressioni trionfalistiche come: “Te lo dicevo io” oppure “Ben ti sta così impari”, affermando una sorta di stupida superiorità, in cui si delinea la distanza tra i due, innalzando steccati.
Si pone una linea di confine da non travalicare altrimenti è conflittualità più o meno aperta, con pochi momenti di tregua.
La coppia così passa ad osservarsi con distacco, pronta a sottolineare con asprezza la diversità.
C’è sempre il rischio reale di soffocarsi a vicenda.
Quanta realtà di questo tipo viene vissuta nelle nostre famiglie oggi!
La relazione dalla reciprocità, dalla complementarità si trasforma lentamente in affermazione di potenza, dove non viene più valutato il bene comune, ma l’affermazione di sé a discapito dell’altro diventa il terreno su cui muoversi.
La Sacra Scrittura, nel libro del Genesi, sottolinea come Il Signore trasse la donna dalla costola di Adamo perché la riconoscesse come carne della sua carne, perché riconoscesse in lei un aiuto che gli fosse simile per poter realizzare un progetto d’amore dove i due saranno una sola carne.
Abbiamo bisogno di ripensare la nostra realtà umana alla luce di una tale visione unitaria, offertaci dalle pagine della Bibbia.
Siamo certo consapevoli anche di quanti condizionamenti culturali influenzino un tale inquadramento della realtà coniugale.
Oggi tutto ciò viene frettolosamente liquidato ed etichettato come “tradizionale”.
Il tema esistenziale personale appare in qualche modo superato e proposto con schemi che riguardano il mondo delle affettività più che il mondo dell’amore (agàpe).
Vi aspettiamo Domenica 7 Marzo per riflettere insieme.
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