Comunicare nella benevolenza
Carissimi,
siamo lieti di invitarvi all’incontro di Marzo promosso dal Consultorio Diocesano “Famiglia nuova”, presso l’Istituto San Paolo sito in Via Corrado Alvaro n° 9 a Monteruscello:
Domenica 11 Marzo alle ore 9.30
sul tema:
“Comunicare nella benevolenza”
Nota bene: Vi invitiamo ad essere puntuali perché la giornata si articolerà in maniera nuova iniziando con il coinvolgimento delle coppie dalle prime battute.
Vi sollecitiamo, perciò, a rispettare l’orario d’inizio.
Trovare uno spazio, un tempo da dedicare alla nostra crescita di coppie sposate, diventa indispensabile dinanzi ad un ritmo di vita sempre più travolgente. Regaliamoci questa opportunità che ci viene offerta dal consultorio per aiutarci a sviluppare una riflessione che senz’altro ci porterà a vivere meglio le nostre comunicazioni nella coppia e nella famiglia.
Il pranzo si svolgerà come al solito, come agape fraterna, per condividere insieme quanto ognuno avrà provveduto a portare.
Il tema dell’incontro e la dinamica da attuare in gruppo toccherà i punti essenziali di come improntare le nostre relazioni all’amore per potere sempre meglio realizzarci come coppie cristiane. Il termine è previsto alle 17,30.
Pozzuoli, 21/02/07 L’equipe del consultorio
Comunicare nella benevolenza
Benevolenza è qualcosa di più del semplice “ti voglio bene”, è un volere il bene.
Non si tratta semplicemente del mio bene o del tuo bene, ma di desiderare, volere che si realizzi un bene che vada al di là della persona mia e della persona tua.
Potremmo pensare al “nostro bene” come un modo che esprima meglio cosa significhi benevolenza, ma risulta incompleto.
E’ un desiderare una realtà superiore che coinvolga la mia e la tua persona.
E’ un andare oltre se stessi, oltre il noi della coppia.
In questa ottica appare chiaro come non vi sia nessuna strumentalizzazione dell’altro, ma piuttosto l’altro è una persona con la quale andare oltre il limite personale per giungere ad una realtà superiore.
Viene a delinearsi così un percorso, un itinerario sul quale incamminarsi tenendosi per mano, aiutandosi, sostenendosi, scoprendo come l’altro sia l’ aiuto a me simile, che Dio mi ha posto accanto.
E’ un lasciare sviluppare la relazione a due verso mete imprevedibili.
E’ un distaccarsi da se stessi per approdare all’altro con cui iniziare un percorso il cui contesto è incoraggiante, predisposto al bene, orientato verso sviluppi positivi, dove sia possibile esprimersi in maniera serena.
“Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto,
nella benevolenza e nell’amore,
ti fidanzerò con me nella fedeltà”
(Os 2, 21-22)
Il profeta pone, attraverso l’immagine sponsale tra Dio ed il popolo, la benevolenza assieme alle altre qualità come requisiti indispensabili per assicurare alla relazione un avvenire felice.
Un matrimonio per riuscire ha bisogno di nutrirsi di elementi che possano assicurare una crescita armoniosa prima alla coppia e poi alla famiglia tutta.
Dialogare non basta, in quanto il dialogo può scadere in polemica, in luoghi comuni, in inutili ripetizioni. Il dialogo può divenire mezzo per fronteggiarsi, per mettersi in opposizione. La coppia ha bisogno di utilizzare un linguaggio non verbale, che è disponibilità, tenerezza.
La benevolenza è quel qualcosa che viene a condire il dialogo di un sapore di accoglienza, di ascolto costruttivo, di condivisione, di comunicazione per raccontarsi all’altro.
Troppo spesso nella coppia ci si limita anche ad una buona comunicazione di emozioni, di suggestioni , che risulta, però, essere una trasmissione sterile, se i due si scoprono distinti per sensibilità, per esigenze, per desideri e restano distanti tra loro non riuscendo ad incontrarsi nella diversità.
Il rischio è di ritrovarsi l’uno di fronte all’altro con sensibilità differenti, con esigenze differenti.
La benevolenza invita ad uscire da se stessi per poter progettare con l’altro.
Incontriamoci Domenica 11 Marzo per riflettere insieme su questi contenuti.
Vi aspettiamo.
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