La vita di coppia
Carissimi,
siamo lieti di ricordarvi che il nostro Vescovo S.E. Gennaro Pascarella, come già annunciato, sarà impegnato con noi l’intera giornata all’incontro promosso dal Consultorio Diocesano “Famiglia nuova”, presso l’Istituto Apostolico San Paolo,sito in via Corrado Alvaro n° 9 a Monteruscello:
Domenica 15 Giugno alle ore 9.30
sul tema:
“La vita di coppia”
Siate puntuali perché la giornata inizierà con il coinvolgimento dei partecipanti dalle prime battute.
Avremo modo, attraverso la riflessione e la dinamica da attuare in gruppo, di affrontare aspetti fondamentali che ci aiuteranno ad improntare le nostre relazioni di coppia in maniera più consapevole e fruttuosa.
Prima del pranzo, che si svolgerà come al solito, come agape fraterna, per avere l’opportunità di condividere insieme quanto ognuno avrà provveduto a portare, parteciperemo alla Santa Messa.
L’Eucaristia sarà vissuta sentendoci coinvolti nel mistero d’amore di un Dio che non ci lascia da soli, ma viene a condividere la nostra realtà umana donandoci lo spirito di Gesù per entrare nella vita quotidiana fortificati dal suo Amore.
Nel pomeriggio, dedicheremo ulteriormente tempo e spazio al tema proposto che ci trova, nella nostra realtà di coppia, del tutto preparati.
Il termine è previsto alle 17,30.
Pozzuoli, 24/05 /08 L’equipe del consultorio
La vita di coppia
Nella nostra società, oggi, forse come non è mai accaduto prima di ora, si avverte la necessità di approfondire cosa sia l’Amore. La lettera enciclica di Benedetto XVI “Deus caritas est” ha voluto mettere un po’ di ordine proprio su tale tema molto inflazionato. Tutti ne parlano, ma pochi sanno di cosa realmente si tratti. I mass media, attraverso l’informazione superficiale sulle relazioni, molto spesso, tumultuose di attrici, attori del mondo di Hollywood, ci spingono a considerare l’Amore come una realtà del tutto immediata, connessa con l’emotività, ma da vivere sulla scia della spontaneità. “L’amore non è un sentimento, ma uno stile di vita” ammonisce così il Santo Padre nella sua lettera enciclica, proprio per mettere in guardia da una svalutazione molto forte che utilizza con tanta superficialità un termine che presenta una sua dimensione profonda.
La relazione sentimentale non ha solo lo scopo di far stare bene i due partner, ma è anche e soprattutto il luogo in cui ognuno dei due desidera colmare il proprio senso di incompletezza e guarire una volta per tutte le proprie ferite d’amore primarie: le carenze affettive, le delusioni, talvolta addirittura gli abusi fisici o morali subiti durante l’infanzia. E’ un desiderio per lo più inconscio ma molto, molto potente, che influenza profondamente la dinamica della relazione stessa.
Se vogliamo soltanto considerare la dimensione emotiva, ci rendiamo conto che ci sono due tipi di bisogni emotivi che cerchiamo di soddisfare nella nostra relazione di coppia: uno di cui abbiamo consapevolezza e riusciamo ad esprimere, ed un altro tipo costituito da esigenze emotive inconsce.
Nel film di Woody Allen <Crimini e misfatti> viene posto in evidenza:
“Voi noterete che nell’amore c’è un paradosso. Il paradosso consiste nel fatto che quando c’innamoriamo stiamo tentando il ritrovamento di tutte o di alcune delle persone a cui eravamo attaccati da bambini. E, per altro verso, chiediamo alla persona amata di correggere ognuno di quei torti che quei genitori originali o fratelli ci hanno inflitto nella verde età. Così l’amore contiene la contraddizione tra il tentativo di tornare al passato e il tentativo di annullare il passato”.
In ogni relazione esiste dunque un viaggio emotivo nascosto, che se non viene approfondito ci porta ad assumere stili di vita imprigionati in schemi infantili, che influenzano non poco il rapporto di coppia in maniera negativa.
La spontaneità, tanto invocata come caratteristica della relazione amorosa, appare chiaro che è frutto, invece, di condizionamenti inconsci. Dinanzi ad un siffatto scenario diventa indispensabile la conoscenza di sé, la comunicazione interpersonale, fatta di ascolto e comprensione, piuttosto che di giudizi, conflitti ed opposizioni.
Ad alcuni può sembrar strano dover andare a scuola di relazione e magari continuano a pensare che amarsi e stare insieme sia qualcosa di spontaneo, non da imparare. Invece è un’arte che, come tutte le arti, va imparata. Coltivare la spiritualità nella coppia vuol dire proprio aiutarsi a raggiungere insieme una consapevolezza che porta al dono di sé.
Il nostro incontro ha l’obiettivo di imparare ad uscire da un contesto di inconsapevolezza per approdare insieme mediante il confronto, la riflessione spirituale e scientifica, le dinamiche in gruppo, ad assumere stili di vita nella quotidianità di coppia capaci di esprimere la gioia di essere in due.
Parliamone Domenica 15 Giugno insieme al nostro Vescovo, che condividerà con noi l’intera giornata. Vi aspettiamo.
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