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I due saranno una sola carne

Carissimi,

il nostro percorso di riflessione, su tematiche inerenti la famiglia,   riprenderà presso la sede del Consultorio Diocesano «Famiglia Nuova»  sito nella cripta della Parrocchia di San Michele Arcangelo al Rione Toiano in via Antonino Pio n° 1 :

Domenica 5 Febbraio alle ore 9,30 sul tema:

«I due saranno una sola carne»

[Siate puntuali perché la giornata  inizierà con il coinvolgimento dei partecipanti dalle prime battute].

Con opportune dinamiche, svilupperemo questa tematica propria della coppia uomo – donna per scoprire la bellezza racchiusa in questa realtà di profonda unità, che si realizza nella dimensione della corporeità per andare molto aldilà della semplice dimensione naturale.

Il momento di preghiera iniziale ci aiuterà a coglier come sia necessario inquadrare la vita di coppia come un percorso sul quale incamminarsi sostenendosi reciprocamente.

Il pranzo, come agape fraterna, sarà un momento tra gli altri per fare esperienza di condivisione attraverso quanto ognuno avrà provveduto a portare.

Nel pomeriggio, il confronto in coppia e in gruppo saranno occasione di riflessione per superare difficoltà, incomprensioni, fraintesi che, nella nostra fragile natura umana, vengono vissuti, più facilmente, come fallimenti piuttosto che come occasioni di crescita.

Il termine è previsto alle 17,30.

 

Pozzuoli, 17/01/12                                    L’equipe del consultorio

 

 

Olivier Clement, si chiedeva: «come può una persona che cambia promettere che resterà fedele per sempre a un’altra persona , che si è sicuri cambierà nel tempo?»

Clement, poeta e teologo francese, si dà e ci dà questa stupefacente risposta: «è possibile se si ama davvero ciò che nell’altro è eterno».

E nell’altro è eterno il sogno di Dio su di lui, il suo progetto, la sua vocazione, la sua chiamata. Questa resta per sempre, anche quando la persona che li porta se ne dimentica o li tradisce.

Proprio questo significa amare: volere il bene dell’altro, cioè il suo destino ultimo e dedicare la propria vita perché si compia.

Non perdere mai la speranza che sia possibile che l’altro lo raggiunga, in una comunione di vita che si alimenta di questa speranza, attingendola alla speranza che Dio ha su di noi. E proprio per questo si diventa capaci di perdonare, cioè di introdurre la novità di Dio nella fragilità dell’amore umano.

In questo modo, la carne, che indica una condizione di fragilità, viene ad essere inquadrata come un’occasione per sperimentare la comunione, la condivisione.

Essere una realtà sola, una carne sola, diviene un progetto nella vita a due.

La vita di coppia non va vissuta come una condizione statica, ma piuttosto come uno sviluppo, una crescita dove il sostegno reciproco, la partecipazione reciproca costituiscono le premesse necessarie per il raggiungimento di una tale unità.

Nella realtà dell’uomo è scritta una fondamentale verità di essere una creatura incompleta, di non poter vivere senza l’altro, di riconoscere la fondamentale uguaglianza nella diversità, di entrare in comunione, ma continuando a riconoscersi incompleti.

L’uomo e la donna si sentono attratti l’uno verso l’altra e viceversa, ma hanno necessità di approdare all’amore come  dono, liberandosi dall’amore vissuto come bisogno, come esigenza da appagare assecondandone stimoli e capricci.

C’è un percorso sul quale incamminarsi come coppia, per sperimentare la bellezza di essere due nella diversità, ma una realtà unica nel tenero abbraccio del donarsi reciproco. Tutto questo è un punto di arrivo in un cammino di coppia, in un’esperienza matrimoniale. Non è certamente un punto di partenza, non può esserlo in quanto richiede una relazione maturata nella cura dell’altro, nell’attenzione all’altro, nella revisione costante e sincera del proprio modo di vivere l’incontro con l’altro.

Ed è proprio questo l’equivoco che la nostra società vive, in quanto nella mentalità mercantile, di dare e avere non viene percepita la relazione come un divenire, ma piuttosto in maniera statica, ferma nella logica del tutto e subito.

Anche il mondo del cinema, troppo spesso, sottolinea enfaticamente la fase iniziale del corteggiamento e dell’innamoramento come se questi fossero gli unici momenti significativi della relazione di coppia.

Così pure la sessualità viene proposta come se fosse di per sé l’esplicitazione di sentimenti capaci di mettere insieme due persone in maniera profonda.

In fondo c’è, il più delle volte, una visione che inquadra l’amore, la relazione di coppia in un contesto di estemporaneità, di immediatezza, dove è assente o poco presente la parte razionale, la volontà costruttiva, l’interesse che spinge a  progettare insieme  una realtà, in cui l’io, nel fare spazio al tu dell’altro, edifica una dimensione che va aldilà della coppia stessa per diventare un noi.

Parliamone insieme, Domenica 5 Febbraio.

Pubblicato in Incontri già svolti

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