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Distinti ma non distanti

Carissimi,

vi invitiamo alla giornata di spiritualità da vivere insieme come coppie cristiane a Monteruscello presso l’Istituto Apostolico San Paolo sito nei locali attigui alla Concattedrale San Paolo  in via Corrado Alvaro n° 9:

Domenica 6 Marzo alle ore 9.30

Il tema dell’incontro sarà:

“Distinti ma non distanti”

Vogliamo aiutarci e lasciarci aiutare prima di tutto dalla Parola di Dio e poi dalle scienze umane a cogliere quanto sia meglio fare per migliorare la relazione nella coppia e  costruire in famiglia rapporti più autentici.

Ci incontreremo alle 9.30  per pregare insieme e riflettere sulla Parola di Dio, che introdurrà la tematica da affrontare.

Celebreremo l’Eucarestia prima del pranzo, che vivremo come condivisione.

[Invitiamo, perciò, ciascuna coppia a provvedere portando qualcosa da mangiare per condividerlo con gli altri come agape fraterna].

L’esperienza in gruppo sarà di aiuto per giungere  insieme ad una  revisione dei vissuti personali e ad una visione costruttiva del nostro essere coppie e famiglie cristiane.

Guarderemo in maniera operativa gli aspetti posti in evidenza nel corso della riflessione fatta nei gruppi per poi insieme tracciare alcuni possibili itinerari da vivere nelle nostre famiglie.

Il termine è previsto per le 17.30

 Pozzuoli 22/2/2005                                 L’equipe del consultorio

 

“Distinti ma non distanti”

La coppia cristiana è chiamata all’unità, ad essere una realtà unica. L’unità dei distinti, celebrata nella realtà corporea della coppia uomo-donna, è senz’altro il simbolo per eccellenza in cui si trova espresso l’avvenire di tutto il cosmo.

L’antropologia cristiana non guarda al singolo individuo, alla sua affermazione individuale, ma bensì guarda ad una realtà relazionale, in cui si è distinti come persone, ma non distanti.

Da qui la riflessione che affronteremo nel nostro incontro di spiritualità, al fine di scoprire tutta la bellezza di una tale dimensione unitaria dove le diversità si ricompongono e le distinzioni non vengono annullate ma valorizzate.

La composizione dei distinti non realizza un’affermazione egoistica dell’individuo che prevarica l’altro, ma soprattutto prende le distanze da un desiderio profondo di affermazione di sé.

L’unità della coppia non è un ideale utopico irrealizzabile nella vita quotidiana, ma piuttosto diventa il progetto da vivere in due affiatandosi, curando le diversità perché ci sia l’incontro tra persone, che hanno qualcosa da raccontare di sé, della propria vita personale.

La distinzione investe tutte le componenti della persona (corpo, sentimento, istinto, affettività, spirito, volontà).

Proprio per questo la ricerca dell’unità è un cammino interessante, appassionante, che aiuta la coppia a desiderare di incontrarsi per rivelarsi all’altro.

Si tratta di sperimentare la condivisione, partendo da ciò che si è: corpo, anima, spirito.

Quanto spesso la vita di coppia è incontro di solitudini, di incomunicabilità, di sotterfugi per sfuggire alla relazione per paura di rivelarsi all’altro?

Quante volte ci si nasconde all’altro per timore di coinvolgerlo, quasi come se la relazione fosse da mantenere su livelli tesi unicamente a fare bella figura, a fare colpo sull’altro, a dimostrare all’altro di essere all’altezza?

Quanti condizionamenti sociali investono la coppia stordita dal linguaggio enfatico della pubblicità, dalle mode correnti dove tutto si consuma nella logica superficiale del “mordi e fuggi”!

Aiutiamoci a tenerci fuori da tali persuasioni sottili che in fondo aggrediscono l’intimità della coppia trasformandola in un fenomeno dell’immediato, dello stare bene sul piano strettamente materiale, tralasciando quelle componenti profonde dell’essere umano che, se espresse,  fanno sì che la vita abbia un senso, che la realtà della coppia abbia il gusto della vicinanza, dell’unità.

La vita di coppia molte volte si articola in ruoli da rivestire, in schemi, in compiti da assumere da parte di lui, di lei, credendo così di assicurarsi un avvenire, ma purtroppo tutto ciò porta ad una sterile convivenza che va sbiadendo i colori dell’entusiasmo e della passione con il trascorrere degli anni.

Il mondo, oltre al corpo, con il suo vestito più o meno alla moda, non riesce a mostrare null’altro della coppia, mentre al mondo cristiano spetta dire qualcosa di più.

Suonare l’armonia delle distinzioni, dare libero corso alla polifonia delle differenze per vivere la ricchezza dell’unità uomo-donna.

E’ alla coppia cristiana che è possibile dire tutta la bellezza di essere due in una carne sola in una prospettiva che è trinitaria, perché Dio, che è Amore, è relazione di tre persone distinte, ma non distanti.

Vi aspettiamo Domenica 6 Marzo.

Pubblicato in Incontri già svolti

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